Cosa sono i cambiamenti climatici?
Non è insolito doverci trovare a spiegare cosa sono i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale ai bambini più piccoli. Per rispondere a questa domanda e arrivare a comprendere i cambiamenti climatici il modo migliore è partire dalla definizione stessa di cos’è il CLIMA
Quando parliamo di clima (o più correttamente il sistema climatico) dobbiamo riferirci all’insieme che include l’atmosfera, gli oceani, le terre emerse, la criosfera e la biosfera e che contribuiscono a descrive le condizioni meteorologiche tipiche di un’intera regione per un periodo molto lungo, e cioè dai 30 anni in su. I cambiamenti possono essere causati sia dall’uomo e dalle sue attività e sia possono avvenire per cause naturali. Infatti la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change UNFCCC o FCCC), utilizza il termine “mutamenti climatici” solo per riferirsi ai cambiamenti climatici prodotti dall’uomo. Quando invece le cause del cambiamento sono generate da cause naturali la stessa convenzione ci invita ad utilizzare la definizione di “variabilità climatica”.
Alcuni tipici esempi di cambiamenti climatici sono il riscaldamento globale, il raffreddamento globale e la modifica dei regimi di precipitazione.
Link utili per approfondire
WWF – TUTTO SUL CLIMA
CLIMATE KIDS – NASA
Ma quali sono le cause dei cambiamenti climatici?
Appena si prova a rispondere a questa domanda appare evidente come la presenza umana sulla Terra abbia avuto già da molto tempo un impatto notevole a livello globale su questo fenomeno. La rivista Science già nel 1983 pubblicava un’interessante notizia che provava a datare l’inizio del fenomeno dell’inquinamento atmosferico causato dalle attività umane. Nell’articolo si riferiva infatti che «la fuliggine trovata sul soffitto delle caverne preistoriche fornisce ampie prove dei livelli elevati di inquinamento associati alla ventilazione inadeguata di fiamme libere”
La forgiatura dei metalli, iniziata nell’età del rame, sembra essere un punto di svolta chiave nella creazione di livelli significativi di inquinamento atmosferico esterno; prelevamento di campioni di ghiaccio dei ghiacciai in Groenlandia indicano un aumento dell’inquinamento associato alla produzione di metallo greco, romano e cinese nell’antichità.
Dopo questa intuizione non ci sono dubbi che l’inquinamento che sia atmosferico, terrestre o marino è dovuto alle attività dell’uomo, che siano la forgiatura dei metalli ( nel V° millennio a.C.) o i trasporti o le industrie dalla rivoluzione industriale ad oggi.
Cosa si intende per riscaldamento globale?
Il riscaldamento globale è dovuto all’aumento della temperatura media sulla Terra dovuto a sua volta ad un’eccessiva concentrazione della CO2 e degli altri gas presenti nell’atmosfera a causa di emissioni non più solo di origine naturale, ma anche antropica. I principali responsabili di un incremento globale dell’anidride carbonica sono i combustibili fossili che vengono bruciati senza limiti dall’uomo per produrre energia utilizzata per soddisfare i consumi di elettricità e riscaldamento e per i trasporti. La maggior parte dei climatologi infatti attribuisce il riscaldamento globale all’aumento del rilascio di gas serra, principalmente anidride carbonica, derivanti da attività industriali e agricole. Il cambiamento o mutamento climatico chiaramente non è solo una questione ambientale ma finisce per impattare su tutti gli aspetti delle nostre vite, economiche e della società in generale e la nostra salute.
A chi chiedere perciò un prezioso aiuto in questo senso se non agli esperti. Ho deciso di chiedere ad Elisa Palazzi, scienziata, climatologa e autrice con Federico Taddia del libro “Perché la terra ha la febbre” edito da Editoriale Scienza. Sono partita proprio dal titolo molto suggestivo che gli autori hanno scelto per chiederle innanzitutto che cos’è la febbre della terra?
“Dal 1850 si misura la temperatura della terra in maniera estremamente accurata, sistematica e omogenea su tutto il globo, e questo ci ha permesso di dire che la temperatura dal 1850 ad oggi è aumentata di circa un grado centigrado. Un grado in più negli ultimi diciamo 150 anni sta a significare che alcune regioni si sono scalda di più, queste regioni sono da monitorare con estrema attenzione noi le chiamiamo dal punto di vista scientifico hotspot del cambiamento climatico, cioè punti caldi del clima si tratta di regioni appunto che si sono scaldati di più in fretta e dove gli impatti di questo accelerato e più intenso aumento di temperatura sono particolarmente rilevanti e vanno a impattare in maniera molto evidente le nostre vite le nostre attività, alla nostra salute. Tra queste regioni per esempio vale la pena citare l’artico dove l’aumento di temperatura secolo e mezzo circa è stato doppio se non superiore a quello medio globale, la stessa cosa vale per le montagne, per il bacino del Mediterraneo si tratta quindi di regioni che vanno osservate con un paio di buoni occhiali e cioè vanno studiate monitorate vanno capite e va capito soprattutto cosa sta succedendo in questi giorni per quanto riguarda le conseguenze dell’aumento di temperatura ciò che preoccupa di questa febbre non è tanto il fatto che appunto la temperatura sia aumentata ma sono tutte le conseguenze che da questo momento di temperatura ne sono derivate, prime fra tutte le mutazioni in molte componenti del sistema climatico, primo fra tutti l’oceano che ha visto il suo livello innalzarsi per la fusione dei ghiacci continentali o per l’espansione termica, o perché si sono acidificanti troppo a causa dell’aumento della concentrazione di CO2 atmosferico. Questa però è una febbre che possiamo curare, e che se ci rimbocchiamo le maniche possiamo sicuramente in qualche modo mitigare di cui possiamo almeno in qualche modo limitare gli effetti negativi”
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Cambiamenti climatici e fake news
Cos’è l’effetto serra?
L’Effetto serra è un fenomeno naturale di regolazione della temperatura terrestre fondamentale per la vita sulla terra, dobbiamo immaginarlo come un vero e proprio regolatore della temperatura (un po’ come il termostato che abbiamo in casa). L’effetto serra mantiene quindi la temperatura in un intervallo di valori ottimali consentendo la vita sul pianeta: se non ci fosse l’effetto serra, la temperatura media sulla Terra sarebbe infatti di -18 Cº e il nostro pianeta sarebbe coperto di ghiaccio! Sarebbe come se, per ritornare all’esempio del termostato di casa, non lo regolassimo in base alla temperatura ideale per stare bene e la nostra casa si ghiacciasse.
Ma il suo aumento dovuto all’eccessiva presenza in atmosfera di gas serra introdotti delle attività umane, ha determinato il cosiddetto effetto serra antropico, cioè un effetto serra alterato dall’uomo. Questa alterazione è perciò l’elemento che desta preoccupazione non solo nella comunità scientifica in quanto principale causa del surriscaldamento del pianeta. Si tratta di un processo non irreversibile e che anzi può essere mitigato, riducendo il nostro impatto sull’ambiente, e riducendo l’emissione dei gas climalteranti [il gas climalterante più famoso è il CO2, generati principalmente nei settori dell’energia e dei trasporti]
Le conseguenze dei cambiamenti climatici
I cambiamenti climatici interessano tutte le regioni del mondo. Le calotte polari si sciolgono e cresce il livello dei mari. In alcune regioni aumentano i fenomeni meteorologici estremi e le precipitazioni sono sempre più diffuse, mentre in altre si registra una diffusa siccità e ondate di calore senza precedenti.
Nel 2015 è stato sottoscritto da 192 nazione l’Accordo di Parigi, considerato il naturale proseguimento del Protocollo di Kyoto del 1997, che propone di limitare la crescita della temperatura media globale sulla superficie delle terre emerse e degli oceani “ben al di sotto dei 2 gradi centigradi”, entro la fine del secolo (fine 2020), rispetto ai livelli pre-industriali. Si tratta di un obiettivo “minimo”, dal momento che l’Accordo chiede alle parti di fare tutto ciò che è possibile “per tentare di non superare gli 1,5 gradi
Link per approfondire
WWF – CLIMATE CHANGE
Scioglimento dei ghiacciai
La temperatura media globale viene determinata dalla combinazione delle temperature di tutti i luoghi caldi, di tutti i luoghi freddi e di tutti i luoghi intermedi. È una misura molto importante per apprezzare i cambiamenti climatici della Terra e le loro conseguenze.
Anche un piccolo aumento della temperatura globale della Terra infatti comporta lo scioglimento dei ghiacci ai Poli Nord e Sud, generando un effetto a catena, con innalzamento dei mari, inondazioni in alcuni luoghi e siccità in altri. Significa che alcune piante e animali prosperano mentre altri muoiono di fame, e ovviamente questo genera anche grandi cambiamenti che coinvolgono anche gli esseri umani.
Come parlarne a scuola
Parlare di cambiamenti climatici e riscaldamento globale quando bisogna spiegarli a bambini e ragazzi non è mai semplice. Un ottimo lavoro, a mio avviso, sta svolgendo il WWF con la piattaforma
ONE PLANET SCHOOL
e con il progetto MI CURO DI TE
Libri per bambini sui cambiamenti climatici
Perché la Terra ha la febbre? E tante altre domande sul clima
Elisa Palazzi Federico Taddia – Editoriale Scienza
Non c’è miglior maniera di spiegare i cambiamenti climatici ai bambini che con una lettura a tema. Il clima e i suoi cambiamenti spiegati ai bambini da Federico Taddia e dalla scienziata Elisa Palazzi. Con uno stile vivace e fresco, gli autori rendono accessibile ai giovanissimi un argomento di grande attualità.
Che cos’è l’effetto serra? È vero che la Terra si sta scaldando? Perché i ghiacciai sono importanti per il pianeta? La climatologa Elisa Palazzi accompagna i bambini in un sorprendente viaggio alla scoperta del clima, per capire come funziona, come sta cambiando e cosa possiamo fare a riguardo. A lei spetta il compito di rispondere a Federico Taddia che, nei panni di un curioso intervistatore, le rivolge domande a volte serie, a volte buffe e irriverenti, tutte utili a fare chiarezza sull’argomento. I lettori scoprono così cos’è il riscaldamento globale, a cosa serve l’atmosfera e di cosa è fatta, perché inquinamento e clima sono collegati e cosa possiamo fare a favore del pianeta. Un libro che insegna ai bambini a rispettare l’ambiente e a compiere piccoli gesti quotidiani in suo favore.
Palme al Polo nord. Perché il clima sta cambiando?
Marc ter Horst Illustratore illustrato da Wendy Panders – Editoriale Scienza
Una volta, al Polo nord c’erano le palme. Te lo immagini? Degli alberi tropicali in un posto dove adesso ci sono solo neve e ghiaccio. Magari prima o poi ci saranno di nuovo, perché il clima è sempre cambiato. Per esempio, 700 milioni di anni fa la temperatura media scese a 45 gradi sotto zero e l’unica forma di vita erano i batteri, mentre all’epoca dei dinosauri, circa 230 milioni di anni or sono, faceva molto più caldo di oggi. Negli ultimi secoli, però, il clima sta cambiando più in fretta: la temperatura media è rimasta intorno ai 13,5 gradi per almeno 10.000 anni, mentre dalla Rivoluzione industriale è aumentata di circa un grado. È un cambiamento velocissimo, se confrontato con quelli del passato. Cosa causa il riscaldamento globale? Secondo la maggior parte dei climatologi, è dovuto all’aumento di anidride carbonica nell’aria, strettamente connesso alle attività umane (centrali, fabbriche, veicoli…).
Come intervenire? Possiamo certamente contrastare le conseguenze, ma è fondamentale affrontare le cause, perché solo così tentiamo di limitare il riscaldamento della Terra.
Il libro su clima e tempo
Rosie Cooper, illustrato da Harriet Russell – Corraini
Cosa fa soffiare il vento? Da dove arriva la pioggia, e perché le nuvole hanno forme così strane? Come si fanno le previsioni del tempo (senza avere un supercomputer)? E perché sulla Terra fa sempre più caldo?
Rosie Cooper e Harriet Russell – con l’aiuto di una marmotta molto competente – esplorano uno degli ambiti più affascinanti della scienza, quello dei fenomeni atmosferici e climatici: dalle glaciazioni al ciclo dell’acqua, dalle stagioni al riscaldamento globale, passando per le invenzioni escogitate dagli esseri umani per adattarsi a condizioni e ambienti di ogni tipo.
Cosa possiamo fare?
“L’AZIONE INDIVIDUALE PIÙ POTENTE CHE CIASCUNO DI NOI PUÒ FARE È INFORMARSI” ci dice GRETA THUNBERG.
Due anni fa nel 2018, nasce il Friday for future, un movimento internazionale di protesta, composto da alunni e studenti che decidono di non frequentare le lezioni scolastiche del venerdì per partecipare a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. La prima attivista a dare il via a questa protesta è stata Greta Thunberg, la 16enne svedese che dall’agosto del 2018 ogni venerdì, ha iniziato a manifestare davanti al Parlamento del suo Paese, diventando un’icona dell’impegno delle nuove generazioni per il proprio futuro. Un movimento dal basso che chiede a chi ha la responsabilità delle politiche globali un impegno per bloccare quello che sembra essere un processo irreversibile con un finale drammatico, la scomparsa delle condizioni che rendono possibile la vita degli esseri umani sulla vita. Un esempio di impegno e passione che, coinvolgendo innanzitutto i più giovani, ha riacceso una speranza collettiva sulla possibilità di cambiare.
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