Cos’è l’ecologia
ecologia
/e·co·lo·gì·a/
L’ecologia è la scienza che studia le relazioni dei viventi tra loro e con l’ambiente in cui vivono. Per ambiente si intende sia l’insieme degli altri esseri viventi con i quali un organismo interagisce sia l’insieme dei fattori fisici, chimici, geografici. Le relazioni tra i viventi possono essere osservate a diversi livelli, a partire da quelle tra gli individui di una stessa specie che si devono dividere le risorse, fino ai complicati rapporti che legano una foresta al ciclo dell’acqua e al clima. Il rapido accrescimento della popolazione umana e il progressivo deterioramento degli ambienti naturali terrestri rendono sempre più importante conoscere le leggi dell’ecologia per poter intervenire e ristabilire gli equilibri perduti [Treccani]
Possiamo quindi dire che l’ecologia è quella materia che studia la relazione tra noi e l’ambiente che ci circonda, e possiamo anche aggiungere che questa relazione ora più che mai è davvero delicata, nei mesi del lockdown abbiamo avuto la prova concreta che limitando il nostro impatto sull’ambiente la natura genera meraviglia e si riappropria della terra, anche quella coperta dall’asfalto e dalle case o palazzi.
Comprendere le esigenze degli organismi viventi e il modo in cui interagiscono tra loro e con il loro ambiente significa capire la natura, ciò che ci circonda e ciò che ci nutre! Questo è ciò che ci consente, ad esempio, di adattare le colture al suolo e al clima, di utilizzare la biodiversità per proteggere i nostri ortaggi dai parassiti e per favorire l’azione degli insetti impollinatori. L’ecologia ci consente anche di renderci conto che alcune attività umane modificano la distribuzione delle specie sulla Terra e interrompono i legami tra di loro, ma ci fornisce anche una serie di possibili azioni per correggere la situazione. [L’ecologia spiegata ai bambini e agli adulti]
Impronta ecologica
Quando mangi e giochi, consumi energia e produci rifiuti.
Questo accade perché utilizzi vari tipi di risorse del Pianeta e di questo lasci il segno, cioè rimane sempre un’impronta delle tue azioni in ciò che ci circonda.
In realtà se andassimo in un bosco, dove non vi ha mai messo piede l’uomo, ci renderemmo subito conto che i rifiuti addirittura non esisterebbero, perché tutto ciò che la Natura produce, viene trasformato e reinserito nel suo ciclo naturale: la Natura non conosce rifiuti! I rifiuti infatti sono nati con noi esseri umani e tocca ora a noi smettere di “pesare” sul territorio.
Gli scienziati descrivono questo peso che esercitiamo sulla Natura come “impronta ecologica”, parola molto utile anche per ricordarci di stare attenti a come viviamo sulla Terra, perché il suo futuro dipende davvero dal comportamento di ciascuno di noi esseri umani! Calcolare l’impronta ecologica ci aiuta a capire quanta pressione cioè quanto pesano e quali effetti hanno le nostre attività sull’Ambiente. Quindi ci aiuta anche a trovare la direzione giusta da prendere per cambiare.
Avere una buona impronta ecologica significa utilizzare le risorse a nostra disposizione, in modo che il Pianeta cioè il nostro territorio non sia inquinato dai nostri oggetti e anzi sia aiutato ad assimilare i prodotti e gli scarti delle nostre varie attività.
Salvaguardare il pianeta
Cosa vuol dire Salvaguardare il Pianeta? Questa è una domanda che mi sono fatta molte volte. Spesso a questa domanda si risponde partendo da una concezione che vede l’essere umano al centro della natura (visione antropocentrica) e quindi custode, dominatore e in molti casi vero e proprio sfruttatore della stessa. Foreste considerate a totale servizio delle esigenze dell’essere umano, uso smisurato di combustibile fossile con tutti i danni causati dalle varie modalità di estrazione, chiusura o deviazione di fiumi per finalità commerciali, sfruttamento dei mari, pesca intensiva, e tanto altro. Purtroppo non mancano esempi in cui gli esseri umani prendono molto e restituiscono quasi nulla in termini di tutela delle risorse naturali.
Per comprendere meglio cosa vuol dire per me l’espressione Salvaguardare il pianeta partirei dall’etimologia della parola Ecologia: eco – da oikos termine greco che designa la casa o “habitat” e – logia da logos che significa parola, conoscenza e, per estensione, scienza. Possiamo quindi dire che l’ecologia è lo studio scientifico delle interazioni tra gli esseri viventi e il loro ambiente, sia che si tratti del loro ambiente di vita (la loro “casa”) o di altri esseri viventi. Proprio partendo da questa consapevolezza, cioè quella di far parte di un ecosistema e di avere interazioni con l’ambiente che ci circonda e con gli altri esseri viventi possiamo mettere il primo mattoncino per comprendere come salvaguardare il pianeta, ogni nostra azione crea una reazione a ciò che ci sta intorno, reazione positiva o negativa. Abbiamo avuto riscontro di questo proprio durante i mesi del lock down, diminuito il nostro impatto sulla Natura, questa in molti casi è rigermogliata, riprendendo a volte in maniera sorprendentemente rapida spazi che le erano stati tolti. E dimostrandoci che impegnarsi per salvaguardare il Pianeta (l’unico d’altra parte che abbiamo) significa consentire a noi stessi di sopravvivere.
Tre consigli per salvaguardare il pianeta
Consapevolezza di far parte di un ecosistema
Ridurre la nostra impronta ecologica, il nostro impatto sul pianeta
il terzo consiglio ce lo ha dato già Greta Thunberg: “Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza”
Come spiegare l’ecologia ai bambini
Abbiamo pensato di fare una chiacchierata con il giornalista Marco Rizzo autore del libro l’Ecologia spiegata ai bambini, edito da Becco Giallo e illustrato da La Tram, intorno all’argomento del libro, ecologia e futuro, consigliamo la lettura per una fascia d’età dai 5 agli 8 anni.
Nel libro si racconta la storia della volpe Sandy e della sua avventura in giro per il mondo. La vita di Sandy non è più la stessa, o meglio la natura intorno a lei sta cambiando, e il cambiamento non è affatto positivo. Sandy, così come nelle migliori avventure, incontra un amico e compagno di viaggio molto saggio e conoscitore del mondo, il pellicano Ettore. Insieme affrontano uno dei percorsi più difficili, viaggiando da Est a Ovest e da Nord a Sud per capire cosa sta succedendo al loro pianeta. Scoprono foreste abbattute senza sosta, incendi che divorano l’erba, ghiacciai che inesorabilmente si sciolgono e la barriera corallina ormai scomparsa quasi dappertutto. Anche se la situazione appare decisamente critica, insieme ai nostri protagonisti scopriamo che qualcosa può ancora essere fatto…
L’ecologia spiegata ai bambini non è soltanto un libro, ma è un prezioso messaggio positivo da lasciare ai bambini.
Perché spiegare l’ecologia ai bambini con una storia.
Le storie ci aiutano a creare reti, a imparare nozioni, a confrontare culture, a tramandare ricordi, insomma a sopravvivere. Sul tema dell’ecologia, come altri che ho trattato nei miei libri per bambini, temo che le sovrastrutture e le convinzioni impresse nelle menti degli adulti non offrano grandi speranze sul cambiamento e la presa di coscienza. I bambini, invece, possono capire, assorbire, interpretare i messaggi ecologisti e farli propri. Ricordo che i primi e più importanti messaggi ecologisti che io stesso ho assorbito in vita mia risalgono all’infanzia, alla scuola, all’esempio dei miei genitori. La speranza è che una storia aiuti a capire cosa stiamo facendo a questo mondo.
Come mai hai scelto come protagonisti una volpe e un pellicano?
La volpe è un animale che tipicamente ha visto il proprio ambiente “invaso” dalle città e sempre più spesso capita di vederle alla ricerca di cibo anche nei grandi centri urbani. La vicinanza con l’uomo ha cambiato le sue abitudini e dalla caccia è spesso passata al nutrirsi di rifiuti. È simbolica, insomma… ed è carina. Il pellicano per me rappresenta un animale esotico e buffo ma che a dir la verità in alcune parti del mondo vive un po’ le stesse problematiche delle volpi o dei gabbiani, ormai da molto tempo. Poi era anche utile come “mezzo di trasporto”, quindi era una buona soluzione narrativa per far viaggiare la volpe Sandy in giro per il mondo!
Se Ettore dovesse darci tre suggerimenti per provare a salvare il pianeta, da quale ci direbbe di iniziare
Come dico spessi ai bambini e alle bambine che incontro nelle scuole, non serve essere supereroi: a volte bastano piccoli gesti. Saper fare la differenziata, tenere puliti gli ambienti in cui viviamo, prendersi cura degli spazi verdi, rispettare le spiagge, il mare, gli animali… e provare a spiegare a chi ci è vicino che un mondo più pulito è più sano.
Il libro è uscito nel 2017 ora siamo nel 2020 e in questi tre anni sono accadute moltissime cose, il movimento friday for future con Greta Thunberg e una pandemia, che cosa cambieresti o aggiungeresti nel racconto?
I problemi purtroppo sono rimasti gli stessi, anche se pare che una certa sensibilità grazie ai movimenti sorti in questi anni sia sorta e si sia diffusa. Forse anche solo per scelte di marketing molte aziende hanno cominciato a porre più attenzione, ad esempio, alla riciclabilità delle confezioni. E forse anche solo per questioni di consenso, alcuni governi nazionali e locali hanno mosso timidi passi in più in termini di energie rinnovabili o riduzione della plastica. È sempre troppo poco, purtroppo. La crisi del Covid-19 ha certamente ricordato un altro fattore, che nel mio libro è solo accennato nelle prime parti: l’urbanizzazione forzata, come avvenuto ad esempio a Wuhan, crea inevitabili contrasti tra uomo e natura, tra abitudini agricole (vedi i mercati) e contesti poco salubri. Molti studiosi (il più famoso forse David Quammen con il suo Spillover) hanno studiato questi elementi e previsto che queste situazioni avrebbero avuto degli effetti come devastanti zoonosi. La ricerca del capitale e la speculazione ad ogni costo, insomma, può portare anche a catastrofi di portata globale. Spero che prima o poi lo impareremo… intanto proviamo a spiegarlo ai più piccoli.
Grazie Marco Rizzo per la chiacchierata!
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Cosa possiamo fare
Gli adulti, siano essi genitori, educatori, insegnanti, nonni, ma non solo, non dovrebbero dimenticare, e anzi vivere con maggiore consapevolezza, il fatto di essere il riferimento dei più piccoli abitanti del pianeta, e del cui futuro sono responsabili oggi con le proprie scelte.
Anche attraverso il libro di Marco Rizzo si scopre che INSIEME SI POSSONO CAMBIARE LE COSE e che per salvaguardare il pianeta non servono solamente grandi azioni collettive, ma tocca a ciascuno di noi attuare una vera e propria rivoluzione green attraverso piccole abitudini quotidiane, come fare correttamente la raccolta differenziata o riducendo i rifiuti, riciclando, limitando il più possibile la nostra impronta ecologica. O ancora scegliendo modalità di trasporto più sostenibili, andando in bicicletta piuttosto che in auto,preferendo sempre il riutilizzo piuttosto che l’usa e getta.
Materiali didattico per la scuola
Per le maestre e i maestri, i professori e professoresse abbiamo pensato di condividere con voi del materiale didattico progettato lo scorso anno scolastico in collaborazione con la Cooperativa Camera a Sud per il Comune di Molfetta
L’offerta didattica è articolata in tre versioni, ognuna rivolta ad una specifica fascia di età. Gli obiettivi delle attività sono:
– saper individuare e realizzare comportamenti eco-sostenibili;
– saper riconoscere il corretto conferimento come strumento efficace per valorizzare gli imballaggi;
– promuovere il processo globale di recupero delle risorse;
– difendere attivamente l’ambiente a partire dal proprio impegno ed esempio personali;
– educare alla partecipazione, attraverso il sapersi e il sapere informare;
– saper rispettare le regole (in questo caso, ad esempio, attraverso il rispetto delle indicazioni riportate nelle varie attività);
– saper evitare gli sprechi, scoprendo il valore della propria “impronta ecologica”.
Libri per bambini sull’ecologia
Se volete a questo link troverete tutti i libri che hanno a che fare con l’ambiente, la natura e il movimento FRIDAY FOR FUTURE