
Il 13 marzo, nella cornice della Community Library della Fondazione Giuseppe Di Vagno di Conversano, si è tenuta la presentazione di Chiedi a una pianta di Alessandra Viola. L’evento, organizzato dalla libreria Bloombook e dalla Fondazione Giuseppe Di Vagno, è stato un’anteprima del festival Lector in Scienza, che si svolgerà il 3, 4 e 5 aprile presso il Monastero di San Benedetto, sede della Fondazione. A moderare l’incontro è stata Annamaria Minunno, che con il suo approccio attento e stimolante ha accompagnato il pubblico in un dialogo ricco di spunti e riflessioni.

Uno degli aspetti più interessanti del libro di Viola è la capacità di smontare convinzioni diffuse e invitarci a guardare il mondo vegetale con occhi nuovi. Ad esempio, il diffuso timore che le piante “rubino” ossigeno di notte si rivela essere un falso mito. Le piante respirano costantemente, come ogni essere vivente, e alcune – come le crassulacee – rilasciano persino ossigeno nelle ore notturne. Quindi non solo possiamo tenerle in camera da letto, ma potrebbero persino migliorare la qualità dell’aria e del nostro riposo.

Il libro colpisce per il suo equilibrio tra rigore scientifico e racconti di vita quotidiana, rendendo chiaro quanto il nostro legame con le piante sia più profondo di quanto immaginiamo. Spesso le consideriamo come semplici elementi decorativi, eppure sono esseri viventi straordinari, capaci di interagire con l’ambiente circostante. Un aspetto particolarmente affascinante, emerso durante la presentazione, è la recente scoperta secondo cui le piante emettono suoni. Non sono percepibili dall’orecchio umano, ma con strumenti adatti si possono rilevare piccoli “schiocchi” che aumentano quando la pianta è sotto stress, per esempio a causa della siccità. E quel profumo caratteristico dell’erba appena tagliata? Non è un odore di freschezza, ma un segnale di allarme con cui le piante avvisano le altre di un pericolo imminente.
Viola intreccia abilmente le spiegazioni scientifiche con esperienze personali, rendendo la lettura coinvolgente e accessibile. Ha raccontato, ad esempio, di come dormire con una mela accanto al cuscino le sia diventata un’abitudine, grazie all’etilene rilasciato dal frutto, noto per avere un effetto rilassante. Il libro non si limita però a esplorare la relazione intima tra esseri umani e piante, ma affronta anche questioni più ampie, come la gestione del verde urbano. L’autrice ha sottolineato le criticità legate alla potatura selvaggia e agli abbattimenti indiscriminati di alberi, pratiche che spesso vengono giustificate con la necessità di “sistemare” gli spazi verdi, ma che in realtà ne compromettono la stabilità e la biodiversità.
Un tema particolarmente stimolante affrontato nel libro è quello dei diritti delle piante. Se gli animali hanno diritti riconosciuti, perché non le piante? In Flower Power, Viola approfondisce questa riflessione, ponendo una questione cruciale: la nostra sopravvivenza dipende totalmente dal mondo vegetale, eppure continuiamo a trattarlo come se fosse marginale. Forse è giunto il momento di ripensare il nostro rapporto con le piante in un’ottica di maggiore rispetto e consapevolezza.


Alessandra Viola non è solo una scrittrice e divulgatrice scientifica, ma anche una giornalista che ha collaborato con testate come La Repubblica, Il Sole 24 Ore e National Geographic, oltre a essere autrice di documentari e programmi televisivi. Con due dottorati di ricerca, uno in Scienze della Comunicazione e uno in Scienze Agrarie e Ambientali, dedica da anni il suo lavoro alla divulgazione scientifica con passione e rigore. Oltre a Chiedi a una pianta, ha scritto Verde brillante (con Stefano Mancuso) e Flower Power, libri che approfondiscono il ruolo fondamentale del mondo vegetale nella nostra vita.
Un libro che merita di essere letto, non solo per la qualità della ricerca scientifica, ma per il modo in cui riesce a trasmettere un senso di meraviglia e rispetto per le piante. Forse, dopo averlo sfogliato, sarà impossibile non guardare con occhi diversi quel vaso di felci sul comodino o il profumo di una mela prima di dormire. O magari vi verrà voglia di provare a dormire con una mela accanto al cuscino.
Se funziona, meglio per voi. Se non funziona, avrete comunque un’ottima colazione pronta al risveglio.