Nel suo illuminante saggio “Siamo quello che leggiamo”, Aidan Chambers ha delineato in modo chiaro i molteplici benefici della lettura ad alta voce, un concetto con cui è difficile non concordare. Partendo da questa premessa, vorrei esplorare come la pratica della lettura ad alta voce possa costituire il fondamento per modellare i futuri lettori.
Credo fermamente che questa pratica richieda basi solide, le quali possono essere stabilite attraverso due vie principali: l’esempio e la scelta di buoni libri.
Sia che siamo genitori che educatori, come possiamo sperare di promuovere la lettura se non la pratichiamo noi stessi? Dedicare del tempo alla lettura è cruciale per essere credibili agli occhi dei giovani. Come lettori, dobbiamo essere scrupolosi nella selezione dei libri che proponiamo loro, non limitandoci alle mode del momento o alle raccomandazioni superficiali. La nostra scelta deve riflettere anche il nostro gusto personale. Dopotutto, la lettura è come un muscolo: più la esercitiamo, più diventa robusta.
Vorrei sottolineare l’importanza dell’onestà in questo contesto. La mia esperienza e l’insegnamento dei miei maestri mi hanno sempre insegnato ad essere autentica con i bambini che ho avuto il privilegio di incontrare. Ascolto attento, empatia e sincerità sono fondamentali per instaurare un rapporto di fiducia con loro.
Il secondo punto riguarda la scelta dei libri stessi, particolarmente cruciali durante la primissima infanzia. Educare al bello, alla cura e all’estetica del libro è un compito che spetta agli adulti, considerando che le bambine e i bambini non sono ancora in grado di fare scelte informate. È come decidere cosa nutrire un neonato appena svezzato: una responsabilità che richiede attenzione e impegno.
Credo fermamente che, fornendo ai bambini e alle bambine buoni libri fin dalla prima infanzia, si possano costruire basi solide che li renderanno in grado di affrontare anche i cosiddetti “brutti” libri in seguito. Come per l’alimentazione, esporli ai migliori materiali fin dall’inizio li renderà in grado di discernere la qualità.
Il pensiero critico, inoltre, viene sviluppato attraverso la diversità. Ho una profonda fiducia nelle capacità dei giovani lettori, e nel corso degli anni ho visto emergere lettori consapevoli e critici. Tuttavia, è importante riconoscere che la crescita di un lettore non segue un percorso lineare. Gli adulti hanno il compito di offrire il meglio, ma devono anche essere pronti a guidare i giovani nel confrontarsi con le sfide che il mondo editoriale può presentare loro.
In conclusione, promuovere la lettura richiede impegno, dedizione e una consapevolezza della responsabilità che abbiamo verso le generazioni future. Siamo chiamati a essere non solo lettori, ma anche guide e custodi del meraviglioso mondo della letteratura.
Questo articolo è tratto dal mio intervento fatto a Bologna in occasione della Bologna children’s book fair per la Scuola Per Librai Umberto e Elisabetta Mauri