Il secondo venerdì del mese è l’ora delle Storie nel barattolo.
Stavolta siamo felici di salutare il ritorno e il restyling delle copertine che l’editore Beisler ha intrapreso per i libri di Jutta Richter.
Jutta è tedesca, alta, bionda e sempre sorridente, l’anno scorso invitata per Lectorinfabula qui a Conversano, camminava per le strade ascoltava e parlava con tutti i bimbi che l’avevano letta e che riconosciuta la fermavano entusiasti, parlavano in tedesco tra di loro, ma si capivano!
Proprio in occasione dei suoi incontri al festival si è chiesto a gran voce la ristampa de “Il gatto venerdì”, noi abbiamo deciso proprio per questo di conservare lui nel nostro barattolo, affinchè non ci sfugga più via!
È un gatto brutto e arruffato quello che Christine incontra tutte le mattine andando a scuola, che le fa fare tardi tra coccole e chiacchiere.
È un gatto sporco quello che accarezza tutte le mattine, puzza di pesce e le ricorda il Venerdì che è quel giorno in cui è costretta a mangiare merluzzo e aringhe che odia.
Il gatto le blocca la strada, le fa le fusa, la fa arrivare in ritardo a scuola, viene sgridata dal maestro che le da della girandolona e dell’impertinente cosa che le piace. Il gatto le suggerisce soluzioni, le insegna a contare per far contenti genitori e insegnanti, la porta sui tetti a guardare la luna e ad appostarsi per catturare i topi.
Le parla di solitudine ed eternità il gatto, è cattivo e pungente e fa discorsi filosofici svelando la sua conoscenza dei segreti del mondo.
È un piccolo libro questo, da leggere tutto d’un fiato e poi ancora tante volte, ogni capitolo è intervallato dalle bellissime tavole di Rotraut Susanne Berner che aggiungono dettagli all’immagine che ci facciamo leggendo di quella impertinente di un gatto.
Bimbi a cui non interessano le recensioni, quelli che leggono e leggeranno le storie di Jutta Richter sono e saranno davvero fortunati!
Mariaserena