Se scegliere i cinque libri di questa settimana è stato facile, posso onestamente dire che scrivere l’introduzione non lo è altrettanto. Parlare della morte per me è cosa assai complessa e difficile, nonostante sia razionalmente consapevole del suo essere parte della vita stessa.
Ho provato perciò a chiedere aiuto a chi conosce il significato di tutte le parole, anche quelle che si accettano o capiscono con difficoltà, il dizionario, e ho trovato scritto “ La morte è la permanente cessazione di tutte le funzioni biologiche che sostengono un organismo vivente. Si riferisce sia a un evento specifico, sia a una condizione permanente e irreversibile. Con la morte, termina l’esistenza di un vivente o più ampiamente di un sistema funzionalmente organizzato.”
Lei arriva, e noi in qualche modo dobbiamo essere pronti ad accoglierla!
La top five di questa settimana è dedicata ai cinque imperdibili libri sulla morte
Buon Ascolto!
Lunedì
La visit de petite mort di Kitty Crowther edito da Pastel, un delicato libro che racconta di una inaspettata amicizia, capace di rendere più dolce una delle cose più terribile che possa accadere.
La morte è una piccola persona deliziosa. ma nessuno lo sa. cammina senza fare rumore Bussa delicatamente la porta e timidamente si avvicina alle persone che stanno per morire. Le prende sotto braccio e le porta con via con se.
Mai nessuno le parla.
Le persone piangono, hanno freddo.
La piccola morte sospira e dice tra se “è sempre la stessa storia”
La barca scivola dolcemente verso il regno dei morti. I morti sono trattati con cura . Per riscaldarli un po’ dal freddo piccola morte accendo un fuoco
Ma lei si accorge che questo li spaventa un po’, temono di essere all’inferno
è sempre così.
Fino a una sera in cui la piccola morta va a prendere Elsewise
Finalmente “Eccoti qua” le dice sorridendo
Piccola morte è perplessa è la prima volta che incontra qualcuno felice di vederla
C’è qualcosa di strano, e si accorge che Elsewise è una bambina.
“Non senti freddo?! chiede la morte “No!” risponde Elsewise
“Tu non hai paura?”
“No!” le risponde
Elsewise le racconta della sua malattia, e del dolore che non finiva mai.
Adesso sta bene, non ha più male.
Piccola morte la guarda affascinata dal suo bel sorriso.
Elsewise le insegna giocare, il tempo si ferma, lei mostra alla morte tutto quello che sa fare
Piccola morte ride ad alta voce, non si è mai sentita così viva
Martedì
Un paradiso per il piccolo orso di Dolf Verroen e Wolf Erlbruch edito da edizioni e/o.
“Così, di colpo, un pomeriggio Nonno Orso era morto.
Piccolo orso era molto triste, ma sua madre gli disse:
“Nonno orso è nel paradiso degli orsi, dove tutti gli orsi sono felici.”
“Ci voglio andare anch’io” disse Orso.
E se ne andò in giro per il mondo, alla ricerca del paradiso”
Sin dall’incipit perfetto di questo albo capiamo quale strada stanno prendendo i due autori: la ricerca del paradiso, da parte di Orso pieno di dolore per il suo Nonno morto, è qui e ora, sulla terra. E non perché sia negata d’amblè la prospettiva di una vita futura, ma perchè l’unica prospettiva possibile per piccolo Orso è quella del presente, della vita. La rircea della strada per raggiungere il paradiso, che prevede che piccolo Orso venga mangiato da uno dei tanti predatori a disposizione, con una sottile ironia sia di testo che di immagine, fa sentire a Orso la difficoltà dell’attarversamento del dolore. Lui vuole andare da solo, con i suoi piedi, nel paradiso degli orsi, dal nonno. Ma l’unico posto che davvero raggiungerà è il solo dove piccolo orso può trovare il proprio, di paradiso (il titolo infatti è un paradiso per piccolo orso non per nonno orso), nella propria tana, tra la mamma e il papà.
“ Piccolo orso si accucciò tra suo padre e sua madre.
Pensava al nonno in paradiso.
Diventò caldo, asciutto e felice.
Chiuse gli occhi e cominciò a russare.
Ecco, era questo il paradiso degli orsi sulla terra!”
Mercoledì
Sai fischiare Johanna di Ulf Stark, Iperborea
Il romanzo breve o racconto lungo se preferite, di Stark mette in scena la storia, assai strana, di due bambini che creano un legame speciale con un anziano signore di una casa di riposo, come se fosse un nonno vero e proprio ma adottivo, in qualche modo. Vecchiaia e infanzia si ritrovano nella vicinanza tra i protagonisti ma anche nei ricordi dell’anziano che torna bambino. Un racconto in cui il contatto con la vecchiaia e la morte è diretto, essenziale, naturale, e la gioia di vivere sembra, fino all’ultimo, non essere in contrasto con la morte.
Giovedì
L’isola del nonno di Benji Davies edito da Giralangolo è un albo illustrato il cui dato stilistico principale che si impone alla vista è quello cromatico. In parole povere raramente ho incrociato un libro a figure così sfarzosamente e direi ostentatamente colorato. E’ l’isola in cui il nonno approda col nipote ed in cui decide di restare rimandando il nipote a casa, ad essere un paradiso di fiori frutti e animali da Isole Galapagos. Mai mai mai nel testo viene esplicitata la parola morte o nulla che ad essa possa rimandare. La narrazione riguarda solo il viaggio di un bambino con suo nonno ed il ritorno in solitaria, in un mare in tempesta, del nipote, solo dopo aver chiuso il libro ed aver dato un attimo di tempo al pensiero di esprimersi, arriverà la domanda ineludibile sulla fine del nonno ed il senso ultimo della narrazione.
Venerdì
Chiudiamo la settimana con Il Piccolo regno. Una storia d’estate di wu ming 4 edito da Bompiani
Il romanzo ha come protagonisti principali 4 cugini. la narrazione si srotola lungo il fiume di una campagna inglese durante la stagione estiva. Nella libertà dell’estate e della vita in mezzo alla natura i ragazzi crescono, senza accorgersene, in mezzo ad avventure, bugie e dolore che spezza il fiato.
Laura e Roberta
ps se volete approfondire l’argomento vi consigliamo l’approfondimento di Roberta Favia a questo link
https://www.youtube.com/watch?v=WeLkYvDGdvQ