L’indagine artistica, il lavoro e il ruolo dell’arte nella società sono questioni sulle quali spesso mi sono interrogata. La mia curiosità è rivolta più al processo creativo, alla ricerca e a come nasce l’idea, che al prodotto finito, mi domando quanto quell’azione, quella esplorazione possa innescare un cambiamento nell’artista e quando l’opera finita suscita sensazioni contrastanti in chi la guarda.
Ho deciso così in questa puntata di rivolgermi a chi di arte ne sa.
Con Francesca Zoboli quindi abbiamo parlato del ruolo dell’arte come antidoto agli stereotipi, di contaminazione e originalità e come si riconosce un libro ben fatto.
Francesca Zoboli è nata nel 1960, dice a Milano, dove vive, ma è in realtà di Modena. Si è diplomata in Visual Design alla Scuola Politecnica ed ha successivamente frequentato l’Accademia di Belle Arti di Brera laureandosi in pittura. Dopo un periodo di attività come grafica, ha fondato, insieme a due socie, lo studio L’ O di Giotto, attivo a Milano dal 1990 e specializzato in decorazione di interni e pittura murale. Da alcuni anni, parallelamente all’attività di decoratrice, svolge una personale ricerca pittorica: carte dipinte con tecniche diverse che mescolano cera e inchiostri, incollate su tele e pannelli di grandi dimensioni. Il fascino di lavorare “in piccolo” l’ha riscoperto di recente divertendosi, moltissimo, ad illustrare e progettare libri.
Buon ascolto!
Se volete approfondire qui di seguito ci sono alcuni suggerimenti di lettura:
- I fiori blu – Giovanna Zoboli, Francesca Zoboli – La grande Illusion
- C’è un ramo – Giovanna Zoboli, Francesca Zoboli – Topipittori
- Fantasia – Bruno Munari . Laterza
- Arte come mestiere – Bruno Munari – Laterza
- Walter Gropiu e la Bauhaus – Giulio Carlo Argan – Einaudi